Pretenderà il Compositore moderno dall’Impresario (oltre l’Onorario) il Regalo d’un Poeta da potersene servire a suo modo; e subito composta l’Opera la farà sentire ad Amici, che nulla intendano, con l’opinione de’ quali regolerà Ritornelli, Passaggi, Appoggiature, Diesis enarmonici, Bmolli cromatici, etc.
Avverta il moderno Compositore di non trascurare il solito Recitativo sopra Cromatici o con Stromenti, obbligando perciò il Poeta (regalatogli come sopra dall’Impresario) a fargli una Scena di Sagrificio, di Pazzia, di Prigione, etc.
Non farà mai Arie con Basso solo obbligato, riflettendo che oltre ciò non essere più in costume, nel tempo che v’impiegasse, può comporne una dozzina con gli Stromenti.
Volendosi poi comporre qualche Aria con Bassi, dovranno questi formarsi di due o tre Note al più ribattute o legate in guisa di Pedale, avvertendo sopra ogni cosa, che tutte le seconde Parti siano di roba vecchia, Se l’Impresario poi si lamentasse della Musica, protesterà il Compositore che ciò fa a torto, avendo posto egli nell’Opera un terzo di Note più del solito, ed impiegatevi quasi cinquant’ore in comporla.
Se qualche Aria non piacesse alle VIRTUOSE o lor Protettori, dirà che conviene sentirla in Teatro, con gli Stromenti, con gli Abiti, co’ Lumini, con le Comparse, etc.
Dovrà il Maestro di Capella, terminato ogni Ritornello, far cenno con la Testa a’ VIRTUOSI, perch’entrino a tempo; imperciocché non potranno essi saperlo mai per la solita lunghezza e variazione del Ritornello medesimo.
Alcune Arie si comporranno in Stile di Basso, benché servano a Contr’alti e Soprani.
Obbligherà il Maestro moderno l’Impresario a fargli una grossa orchestra di Violini, Oboè, Corni, etc., risparmiandogli piuttosto la spesa ne’ Contrabassi, non dovendo egli di questi servirsene che nell’accordar da principio.
La Sinfonia consisterà in un Tempo Francese o prestissimo di Semicrome in Tuono con terza maggiore, al quale dovrà succedere al solito un Piano del medesimo Tuono in terza minore, chiudendo finalmente con Minuetto, Gavotta o Gigha nuovamente in terza maggiore, e sfuggendo in tal forma Fughe, Legature, Soggetti, etc., come cose antiche fuori affatto del moderno costume.
Procurerà il Maestro di Capella, che l’Arie migliori tocchino sempre alla prima Donna, e dovendosi abbreviar l’Opera non permetterà che si levino Arie o Ritornelli, ma piuttosto Scene intere di Recitativo, dell’Orso, de’ Terremoti, etc.
Se la seconda Donna si lamentasse nella Parte d’aver manco note della prima, procurerà consolarla, ragguagliandone il numero con Passaggi nell’Arie, appoggiature, Passi di buon gusto, etc. etc. etc.
Si servirà il Maestro di Capella moderno d’Arie vecchie composte in altri Paesi, facendo profondissime riverenze a Protettori di Virtuose, Dilettanti di Musica, Affittascagni, Comparse, Operari, etc., raccomandandosi a tutti.
Dovendo cambiar Canzonette, non le cambierà mai in meglio, e qualunque Arietta, che non incontri, dirà esser l’Aria del Maestro, ma ch’è strapazzata da’ Musici, non intesa dal Popolo, etc., avvertendo di smorzare i Lumi, che tiene al Cembalo, nell’Arie senza Basso, per riscaldarsi manco la Testa, riaccendendoli a’ Recitativi.
Sarà il Compositore moderno attentissimo con tutte le VIRTUOSE dell’Opera, regalandogli Cantate vecchie e trasportate secondo le Voci loro, aggiungendo ad ognuna, che l’Opera sta in piedi per la di lei Virtù, e lo stesso dirà ad ogni Musico, ad ogni Suonatore, ad ogni Comparsa, Orso, Terremoto, etc.
Condurrà ogni sera Maschere franche di porta, quali farà sedersi appresso in Orchestra, licenziando alcune volte il Violoncello o Contrabasso per commodo delle medesime.
Tutti li Maestri di Capella moderni faranno porre sotto il Nome degli Attori le parole seguenti:
La Musica è del sempre arciceleberrimo Signor N. N. Maestro di Cappella, di Concerti, di Camera, di Ballo, di Scherma, etc. etc. etc.
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