sabato 1 settembre 2012

"O virtù che innamora!": L'Artaserse


Febbraio 1730, stagione di carnevale. Al Teatro delle Dame di Roma va in scena con grande successo una nuova opera di Leonardo Vinci, apprezzatissimo compositore napoletano ben conosciuto dal pubblico romano. Tre settimane dopo al Teatro di San Giovanni Grisostomo (oggi Malibran) di Venezia il trentenne Johann Adolf Hasse, che già con diversi lavori si era fatto notare a Napoli, riceve un consenso straordinario. 
Il primo ha, senza saperlo, presentato la sua ultima opera: morirà pochi mesi dopo a soli 34 anni, in circostanze mai chiarite; per il secondo si spalancano le porte della fama europea. Cosa accomuna questi due lavori? Il libretto! Proprio il nuovo dramma di Pietro Metastasio, fresco di nomina quale Poeta Cesareo della corte di Vienna, viene musicato quasi contemporaneamente dai due musicisti: si tratta dell'Artaserse. Lanciato sulle scene da questi primi eccellenti compositori, il dramma conoscerà un successo clamoroso:  verrà infatti intonato, nel corso del secolo, da almeno ottanta musicisti tra i quali Gluck, Jommelli, J.C.Bach, Graun, Galuppi e Myslivecek, mentre Mozart ne utilizzerà i testi per diverse arie da concerto.